italiener - italiani

«Seid ihr Italiener?» Wurden wir auf einem Campingplatz im Piemont bei der Ankunft beim Check-in gefragt. «Ja», antwortete ich, «ich bin Italiener – das heisst nein - eigentlich sind wir alle Italiener - nein stimmt auch nicht, meine Frau ist noch nicht Italienerin.» Und schlussendlich gab ich der Einfachheit halber unsere vier Schweizer Identitätskarten ab. Der junge Mann an der Rezeption schmunzelte nur, und wird uns für verrückt gehalten haben. Am selben Ort wurde ich vor einigen Jahren von einer Frau in einem Hotel gefragt, woher ich stammen würde, sie könne meinen Akzent nicht einordnen und bezeichnete diesen als «abwechslungsreich». Diese Bemerkung wirkte etwas entwurzelnd auf mich und beschäftigte mich noch einige Zeit. Ich überlegte mir wie es zu diesem «abwechslungsreichen» Akzent gekommen ist, und fand folgende Erklärung. Ich bin nicht in Italien aufgewachsen, lernte italienisch als Muttersprache von meinen kalabrischen Eltern. In der Schweiz lebend hatten wir viel Kontakt zu anderen italienischen Familien, diese stammten aus ganz Süditalien: z.B. Lecce, Napoli, Palermo, die Basilikata oder Kalabrien. Wenn man, besonders als Kind, viel Zeit mit den Leuten verbringt, ist es unausweichlich, dass man dabei Ausdrücke, Redensarten und zum Teil auch die Kadenz deren Sprache übernimmt. Zudem waren wir in den Sommerferien als Kinder oft auch mit unseren in Mailand lebenden Verwandten unterwegs. Diese betonen die Italienische Sprache nochmal ganz anders. Um mit den «coolen» Mailändern mithalten zu können übernahm ich als jugendlicher damals viel von ihrem «Slang». Zu guter Letzt gesellt sich in meinem sprachlichen Einfluss auch noch der TV hinzu. Ein ständiger Begleiter in italienischen Familien, der Kasten flimmert gefühlt ununterbrochen, und wir waren bei uns zu Hause noch eine moderate Familie, was den TV Konsum anging. So gewöhnte sich mein Ohr an die unterschiedlichsten Dialekte und Akzente und das beeinflusste schlussendlich auch meine Sprache. Ähnliches geschah mit der Küche meiner Mutter. Die verschiedenen aus ganz Italien stammenden Bekanntschaften beeinflussten und Bereicherten das Küchenrepertoire meiner Mutter. So wurde ihre kalabrische Küche zunehmend zu einer vielseitigen abwechslungsreichen und spannenden italienischen Küche.

 

"Siete italiani?" Ci hanno chiesto in un campeggio in Piemonte, quando siamo arrivati al check-in. "Sì", ho risposto, "sono italiano - il che significa che no - in realtà siamo tutti italiani - no, nemmeno, mia moglie non è ancora italiana". Infine, per semplicità, ho consegnato le nostre quattro carte d'identità svizzere. Il giovane alla reception ha sorriso e deve averci presi per folli. Nello stesso luogo, qualche anno fa, una donna in un hotel mi chiese da dove venissi, non riuscì a classificare il mio accento e lo de scrisse come "vario". Questa osservazione ha avuto un effetto sradicante su di me ed è rimasta con me per qualche tempo. Ho riflettuto su come sia nato questo accento "vario" e ho trovato la seguente spiegazione. Non sono cresciuto in Italia, ma ho imparato a parlare italiano come lingua madre dai miei genitori calabresi. Vivendo in Svizzera, avevamo molti contatti con altre famiglie italiane, che provenivano da tutto il Sud Italia: ad esempio Lecce, Napoli, Palermo, la Basilicata o la Calabria. Quando si trascorre molto tempo con dellele persone, soprattutto da bambini, è inevitabile adottare espressioni, modi di dire e talvolta anche la cadenza della loro lingua. Inoltre, da bambini trascorrevamo spesso parte delle vacanze estive con i nostri parenti che vivevano a Milano. Loro pronunciano la lingua italiana in un modo completamente diverso. Per stare al passo con i milanesi 'cool', da adolescente ho adottato molto del loro 'slang'. Infine, la mia influenza linguistica comprende anche la TV. Compagna costante delle famiglie italiane, il televisore e quasi sempre acceso, e a casa nostra eravamo ancora una famiglia moderata per quanto riguarda il consumo di TV. Di conseguenza, il mio orecchio si è abituato a un'ampia varietà di dialetti e accenti, che alla fine hanno influenzato il mio linguaggio. Una cosa simile è accaduta con la cucina di mia madre. Le varie conoscenze provenienti da tutta Italia hanno influenzato e arricchito il repertorio culinario di mia madre. Di conseguenza, la sua cucina calabrese è diventata sempre più una cucina italiana variegata ed entusiasmante.


avocado-toast mit ei - toast all'avocado con uovo

Nachdem mir beim Smalltalk am Frühstücksbuffet von einer anderen Hotelgästin eine entwurzelnd wirkende Frage gestellt wurde, freute ich mich bereits aufs Mittagessen. Ich kann immer Essen. Wir besuchten ein wunderschönes seit Jahren mit Michelin-Sternen ausgezeichneten Restaurant eines berühmten Koches, welchen ich schon seit einigen Jahren bewunderte und in verschiedenen TV-Formaten, wie beispielsweise Masterchef, verfolgte. Es wurde das vermutlich bisher teuerste Essen, dass wir mit meiner Frau zu zweit je gegessen haben. Das vegetarische Menü meiner Frau beinhaltete ein Dessert, welches aus Avocado bestand. Es sah aus wie ein Kunstwerk, wunderschön anzusehen – aber es war schrecklich! Es kam vor allem die Fettigkeit der Avocado heraus und schmeckte nach unreifer Avocado. Glücklicherweise konnten wir das mehrgängige Menü schlussendlich noch mit einem wunderschönen Käseteller, welcher aus einem Käsewagen zusammengestellt wurde und herrlichem Süsswein abschliessen.

Letzten Monat waren wir am selben Ort zelten. Mit im Gepäck waren auch einige Lebensmittel aus unserem Kühlschrank, die zu verderben drohten. Und weil sich Kreise immer schliessen, hatten wir eine Avocado dabei. Meine Frau breitete damit eines Mittags wunderbare Avocado-Toasts zu, so konnten wir das Trauma an Ort und Stelle aufarbeiten und mit der exotischen Beere Frieden schliessen. Untenstehend überlasse ich euch das Rezept für meine Variante eines Avocado-Toasts mit Ei.

 

Dopo aver ricevuto una domanda sradicante da un’altra ospite dell'hotel chiacchierando al buffet della colazione, non vedevo l'ora di pranzare. Io riesco a mangiare sempre. Abbiamo visitato un meraviglioso ristorante stellato gestito da un famoso chef che ammiravo da diversi anni e che seguivo in vari programmi televisivi come ad esempio Masterchef. È stato probabilmente il pasto più costoso che noi due abbiamo mai consumato con mia moglie. Il menu vegetariano di mia moglie comprendeva un dessert a base di avocado. Sembrava un'opera d'arte, bella da vedere - ma era terribile! Si sentiva soprattutto l'untuosità dell'avocado e il sapore era quello di un avocado acerbo. Fortunatamente, il pasto si concluse con un meraviglioso piatto di formaggi, che è stato messo insieme da un carrello, e un delizioso vino dolce.

Il mese scorso siamo andati in campeggio nello stesso posto. Abbiamo anche portato con noi del cibo dal nostro frigorifero che rischiava di rovinarsi. E poiché i cerchi si chiudono sempre, avevamo con noi un avocado. Un giorno a pranzo, mia moglie l'ha usato per preparare un meraviglioso toast all’ avocado, quindi siamo riusciti a superare il trauma sul posto e a fare pace con la bacca esotica. Di seguito vi lascio la ricetta della mia versione di toast all’avocado con uovo.

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friggitelli

Nur vier Zutaten sind nötig, um dieses schmackhafte Gericht der neapolitanischen Küche zuzubereiten. Ich serviere es zum Beispiel gerne als Ersatz für den “üblichen“ Salat. Friggitelli sind sehr einfach zuzubereiten und passen im Sommer zu fast allem. Sie sind perfekt, um grosse Tafeln mit mediterranen Köstlichkeiten zu bereichern. Und zudem erinnern mich Friggitelli immer an Rita, eine Nachbarin aus Lecce, die etwas längere Peperoni auf ähnliche Weise zuzubereiten pflegte. Rita lebte in einer lustigen Art Wohngemeinschaft mit ihrem Bruder und einem alten Norditaliener, Emilio, aus Como, von dem ich nicht weiss, wie dieser genau zu den beiden stiess. Wenn ich mich richtig erinnere, war Emilio  Koch in der italienischen Armee und in der Wohngemeinschaft oft für die Zubereitung des Essens zuständig. Meine Mutter war 18 Jahre alt als sie in die Schweiz kam und konnte kein Wort Deutsch. Rita und Emilio waren wichtige Bezugspersonen für meine Mutter und es war wichtig für sie die beiden in der Nähe zu haben, auch nur um täglich einige Worte wechseln zu können. Unsere Wohnung und diejenige der Wohngemeinschaft waren aneinandergebaut, so reichte es, wenn man etwas kräftiger an die Wohnungstrennwand klopfte um Rita oder umgekehrt meine Mutter ans Fenster zu holen. So sprachen und vergnügten sich die zwei Frauen dann von Fenster zu Fenster. Rita hatte keine Kinder und genoss es, meine Mutter erwachsen werden und uns Kinder aufwachsen zu sehen.

 

Servono solo quattro ingredienti per creare questo sfizioso piattino della cucina napoletana. Io amo servirlo per sostituire la “solita” insalata per esempio. I friggitelli sono semplicissimi da preparare e in estate si abbinano quasi a tutto; quindi, sono perfetti per arricchire grandi tavolate con delizie mediterranee. Poi per me i friggitelli mi ricordano sempre Rita, una vicina di casa leccese che preparava in modo simile dei peperoni un po’ più lunghi. Rita viveva insieme a suo fratello e un anziano signore comasco di nome Emilio, che non so esattamente come si sia unito a loro. Se ricordo bene, Emilio da giovane era un cuoco dell'esercito italiano e spesso era responsabile della preparazione del cibo nell'appartamento condiviso. Mia madre aveva 18 anni quando arrivò in Svizzera e non sapeva parlare una parola di tedesco. Rita ed Emilio erano quindi punti di riferimento importanti per mia mamma e era bello averli vicini, anche solo per poter scambiare qualche parola ogni tanto. Il nostro appartamento e quello di Rita erano costruiti l'uno accanto all’altro; quindi, bastava bussare un po' più forte sul muro divisorio per chiamare Rita o, al contrario, mia madre alla finestra. Così le due donne parlavano e si divertivano da una finestra all'altra. Rita non aveva figli e si divertiva a vedere mia madre diventare adulta e noi bambini crescere.

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tiella barese o riso patate e cozze

Viele Italiener in der Schweiz stammen aus Apulien. Auch in unserem Bekanntenkreis gibt es viele Leute aus Apulien, meist aus der Region um Lecce. Diese Stadt gilt als eine der schönsten barocken Städte Italiens und ist ein wahres Schmuckstück. Die Leute waren Haus- oder Schrebergartennachbarn, Arbeits-Kollegen, Fussball-Bekanntschaften oder besuchten sonntags den italienischen Gottesdienst in der katholischen Kirche. An viele davon erinnere ich mich sehr gerne und oft zurück. Heute leben viele nicht mehr in der Schweiz und sind nach Apulien zurückgezogen. Obwohl wir nun einige Male bereits Apulien besuchten, haben wir es noch nie in den Süden geschafft, die Stadt Lecce ist eher abgelegen und auf der Durchreise von Kalabrien in die Schweiz umständlich zu Erreichen. Gerne würde ich diesen Teil Italiens einmal besuchen und wer weiss, eventuell sogar alte Bekannte treffen. Diese haben unter anderem einige kulinarische Köstlichkeiten in ihrem Repertoire, einzelne konnte ich in Vergangenheit bereits vorstellen. Heute ist ein Gericht an der Reihe, welches meine Mutter und ich je nur einmal gekocht haben und ein gastronomisches apulisches Heiligtum darstellt. Die «Tiella Barese» oder «Riso, Patate e Cozze» (Reis, Kartoffeln und Miesmuscheln). Dieses Gericht ist eine Art italienische Variante der Paella. Vielleicht haben die beiden Reisgerichte tatsächlich auch einen ähnlichen Ursprung, denn beides Tiella sowie Paella heisst übersetzt nichts anderes als Pfanne. Und darin werden in beiden Fällen köstliche Reiseintöpfe zubereitet.

 

Molti italiani in Svizzera provengono dalla Puglia. La nostra cerchia di amici comprende anche molte persone pugliesi, soprattutto della regione di Lecce. Questa città è un gioiello barocco ed è considerata una delle più belle d'Italia di questo periodo. Quelle persone erano vicini di casa o di giardino, colleghi di lavoro, compagni di calcio o frequentavano la messa italiana nella chiesa cattolica la domenica. Ricordo spesso molti di loro con affetto. Oggi, tanti non vivono più in Svizzera e sono tornati in Puglia. Anche se abbiamo visitato la Puglia diverse volte, non siamo mai arrivati a sud. La città di Lecce è piuttosto lontana e difficile da raggiungere quando si viaggia dalla Calabria alla Svizzera. Ci piacerebbe molto visitare questa parte dell'Italia e chissà, forse anche incontrare dei vecchi amici. Tra l'altro, hanno alcune prelibatezze culinarie nel loro repertorio, alcune delle quali ho già presentato in passato. Oggi è il turno di un piatto che io e mia Mamma abbiamo cucinato solo una volta e che è un mostro sacro gastronomico pugliese. La «Tiella Barese» o «Riso, Patate e Cozze». Questo piatto è una sorta di versione italiana della paella. Forse i due piatti a base di riso hanno origini simili, in quanto la traduzione sia della tiella che della paella non significano altro che «pentola». E in entrambi i casi, li si preparano deliziosi stufati di riso.

 

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erdbeeren - le fragole

"Sollen wir Erdbeeren machen?" Wenn Mamma uns diese Frage stellte, gab es keine andere Möglichkeit, sie zu "machen" als folgende. Mamma schnitt sie in Würfel, fügte ein wenig Zucker hinzu und servierte sie schliesslich mit Schlagrahm, für Papà ohne. Meine Mutter liess mich den Rahm schlagen, was ich sehr gerne tat, weil ich dann am Schluss die Schwingbesen ablecken durfte. Papà mag weder Milch noch Rahm. Das ist eine Art Kindheitstrauma, denn bei seiner Grossmutter in Kalabrien war die Milch keine Kuhmilch, sondern Ziegenmilch (oder Schafsmilch?), auf jeden Fall ein sehr starker Geschmack und Geruch, vor allem, wenn sie frisch gemolken wurde. Deshalb mag Papà auch heute noch einige Milchprodukte nicht. Wir pflückten unsere Erdbeeren in der Regel in unserem kleinen Garten. Erdbeeren, die ganz anders waren als die, die wir im Supermarkt kaufen. Vielleicht hatten sie nicht eine superschöne Form, waren nicht knallrot und perfekt im Aussehen. Aber sie hatten einen sehr feinen Geruch und Geschmack, sie waren wahnsinnig süss, sie waren in der ganzen Wohnung zu riechen und hinterliessen ein sehr angenehmes Gefühl im Mund. Vielleicht war das als Kind meine Lieblingsfrucht und -dessert, obwohl ich überhaupt kein Obst und Süsses mochte, aber ich habe nie ein Kind gesehen, das sich angesichts von Erdbeeren zurückgezogen hat. Später, als ich anfing, mich mit meiner Frau zu verabreden und sie mit nach Hause brachte, rief die Tatsache, dass wir die Erdbeeren zuckerten, ihr völliges Unverständnis hervor. Ist es richtig, eine so schöne und empfindliche Frucht mit Zucker zu "verunreinigen"? Was meint Ihr dazu?

Auf jeden Fall überlasse ich euch unten das Rezept meiner Mutter.

 

«Facciamo le fragole?» Quando Mamma ci rivolgeva questa domanda, non c’era altro modo di «farle». Mamma le tagliava a cubetti, ci aggiungeva poco zucchero e in fine le serviva con panna montata, per Papà senza. Mamma mi faceva montare la panno, cosa che amavo fare per poi potere leccare le fruste. Papà non ama né il latte, né la panna. Una sorta di trauma d’infanzia, quando da sua nonna in Calabria il latte non era di vacca ma di capra (o di pecora?) comunque un latte con un sapore e odore molte forte, soprattutto se munto fresco. Quindi fino ad oggi a Papà è rimasta un po’ di nausea.

Le nostre fragole di solito le raccoglievamo nel nostro piccolo giardino. Fragole che non avevano nulla a che ve dere con quelle comprate al supermercato. Forse non erano bellissime, rossissime e perfette. Ma avevano un odore e un sapore delicatissimo, erano dolcissime, profumavano tutto l’appartamento ed erano piacevolissime al palato. Forse da bambino era il mio frutto e dolce preferito, anche se non amavo affatto la frutta, ma di fronte alle fragole, non ho mai visto un bambino tirarsi indietro. Più tardi, quando ho iniziato a frequentare e portare a casa mia moglie, il fatto che zuccherassimo le fragole ha suscitato la sua totale incomprensione. È giusto "contaminare" un frutto così bello e delicato con lo zucchero? Voi cosa ne pensate?

In ogni caso, vi lascio la ricetta di mia mamma qui sotto.

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